With my heart broken

Un progetto personale può durare molti, molti anni e richiedere altri anni ancora per vedere la luce.

Intanto è fondamentale scattare con un obiettivo importante, che sentite fino nel profondo.

Venendo dal fotogiornalismo ho sempre pensato alla fotografia professionale come una modalità di raccontare storie per lavoro.

Agli inizi della mia carriera ho lavorato per NGO che si occupavano di progetti di aiuto che riguardavano bambini...

Storie che spesso mi portavano lontano da casa... e da mia figlia... questa lontananza non faceva altro che aumentare il mio livello di empatia.

Ad un certo punto ho capito che stava diventando un progetto di lungo periodo, ho insistito ho ricercato un certo tipo di immaginario classico durante i miei viaggi...

Oggi in un periodo difficile per tutti noi mi sono ritrovato ad avere del tempo per riflettere sul mio archivio e a riordinare tutto il progetto e a pubblicarlo su instagram

Un tempo c'erano i giornali che, con il limite delle linee editoriali e degli inserzionisti, oggi sta accadendo qualcosa di diverso. Rimaniamo intrappolati in una sorta di presente continuamente proiettato verso un futuro incerto e pieno di dubbi. I progetti faticano a vedere la luce incagliati o sommersi in archivi poderosi per numero di foto.

Questo periodo di semi forzata inattività può diventare proprio questo un momento di riflessione sul dove voglio andare e cosa voglio fare. E' giusto, oggi più che mai, lasciare perdere quello che non è necessario dal punto di vista lavorativo e personale per ritrovare un po' di umanità ed entusiasmo.

Io non mi annoio, #iononmiannoio: leggo, scrivo, riordino e mi preparo per un futuro che presto arriverà e sarà diverso più consapevole.

Non solo fotografia corporate, o wedding photography per stranieri anche tanta fotografia personale e per NGO, associazioni... Insomma una bella boccata di buoni propositi...

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Tenete la vostra macchina vicino e uscite dalla vostra comfort zone