Vittore Buzzi

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Kenneth Josephson

Kenneth Josephson (1932).
Quella che vedete è certamente la foto più famosa di Kenneth Josephson che è stata usata da Stephen Shore come copertina del suo libro Lezioni di fotografia.
Schivo, dedito alla ricerca fotografica nel campo concettuale Kenneth Josephson risulta sconosciuto ai più nonostante abbia vinto una  Guggenheim Fellowship nel 1972  e ben 2 National Endowment for the Arts nel 1975 e nel 1979.

Kenneth Josephson, NEW YORK STATE, 1970

Dopo essersi diplomato al Rochester Institute of Technology studiando con Minor White, Kenneth Josephson consegui un Master, nel 1960, all’Illinois Institute of Technology  dove conobbe  Aaron Siskind and Harry Callahan.
L’anno successivo fondò il dipartimento di fotografia della School of the Art Institute of Chicago dove lavorò fino al 1997.

Kenneth Josephson, NEW YORK STATE, 1970

Da sempre interessato al linguaggio specifico della fotografia, Kenneth Josephson, fa parte della corrente concettuale cioè di quei fotografi che pensano prima di scattare. Una delle sue massime preferite era di Louis Pasteur: «La fortuna favorisce solo le menti preparate».

Le immagini di Kenneth Josephson colpiscono ed intrigano mantengono un mistero che non si esaurisce solo con il gioco visuale ma che invita l’osservatore a riflettere su che cosa sia la fotografia: l’esposizione, l’ottica,  l’inquadratura e sul fatto che la fotografia possa essere un mezzo altamente deformante la realtà in quanto riduce un mondo tridimensionale in due sole dimensioni creando delle distorsioni percettive e cognitive.

Gli anni 60 e 70 furono estremamente fecondi per la riflessione sulla fotografia. Anche noi in Italia abbiano avuto degli artisti che hanno saputo riflettere sulla natura dell’immagine fotografica e del mezzo come: Mario Cresci, Luigi Ghirri e Ugo Mulas

Kenneth Josephson, Chicago 1980

Non posso poi non pensare alla potente seduzione che questo tipo di riflessioni portarono anche in campi lontani come la fotografia commerciale e di moda che ebbero in Guy Bourdin prima e in Giovanni Gastel due grandi esponenti.

Kenneth Josephson L.A. 1982

Così mentre impazza la corsa all’intelligenza artificiale che si appresta a rivoluzionare ancora una volta la fotografia professionale diventa importante più che mai studiare la storia, le correnti e i linguaggi per poter anteporre un pensiero alle opere. Almeno ancora per un po’, quello che vedo e sento mi porta a pensare che anche nel campo artistico l’uomo è destinato a perdere il primato.

Kenneth Josephson, Chicago 1973

Kenneth Josephson, Michigan (History of Photography Series), 1971

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