Il dilemmi del content creator
Quando ho iniziato a fare il fotografo professionista esistevano le agenzie fotografiche, c’era la pellicola, i magazine vendevano milioni di copie ed esisteva la possibilità di fare foto giornalismo. Oggi tutto quel mondo fatto di sponsor (la pubblicità) e di lettori sembra essersi sciolto come neve al sole dell’estate.
A che pro quindi produrre contenuti?
Per chi?
Una innata curiosità mi porta ad interrogarmi sulla contemporaneità a pensare e a studiare, mi chiedo se oggi esiste un pubblico interessato a contenuti di qualità e disposto a pagare. Sicuramente i contenuti di qualità vengono ancora oggi apprezzati è la parte del pagare che rimane oscura. Molta gente vuole, pretende la qualità ma se poi deve mettere mano al portafoglio e tirare fuori un euro al mese si tira indietro.
Come fare quindi a produrre contenuti che costano?
Costano fatica e costano tempo.
Come si può monetizzare tutto questo sforzo? Guai a chiedere ai tuoi follower (se vendi sistemi astrusi per diventare milionario ci cascano come pesci lessi) un contributo peggio ancora ospitare degli sponsor a pagamento soprattuto se produci cultura. Allora cosa rimane al produttore di contenuti con un tasso culturale accettabile?
Smettere? Continuare?
Questo è il dilemma del content creator.
Di seguito alcuni passi da tenere presente se vi mette sulla strada della produzione di contenuti siano essi scritti, fotografici, musicali, video od opere fisiche delle domande che dovete farvi per evitare di trovarvi poi in grande difficoltà economica e a gestire delle frustrazioni che rischiano di mangiarsi la vostra creatività e la vostra vita personale.
1. Quale è il vostro mercato / target di riferimento: capire a chi sono destinate le vostre produzioni è il primo passo costruirvi dei veri propri consumatori tipo (nelle agenzie pubblicitarie fino a qualche anno fa c’era il vezzo di chiamarli Avatar). Sono ragazzi, sono creatori come voi, sono amministratori delegati è la vecchina la donna impegnata nel sociale? Questo mercato riesco ad espanderlo? Crearlo?
2. Qual’è il miglior canale di distribuzione per il vostro consumatore tipo: Instagram, Facebook, Blog, Newsletter, You tube, Tick Tock il libro fisico, un’opera? Vendo tramite galleria / negozio fisico? Vendo prodotti immateriali?
3. Quale l’attuale struttura del business dei mie competitor: riescono a monetizzare il loro prodotto? O hanno delle entrate laterali? Come partecipazione a conferenze, insegnamenti, workshop, incarichi professionali che si concretizzano grazie ai contenuti prodotti e apparentemente regalati? Hanno un traffico così alto sui loro siti che guadagnano con i referral e la pubblicità?
Vi faccio un esempio sul mio lavoro, non l’esempio attuale ma quello che funzionava fino a circa 5 anni fa. Tramite la mia pagina Facebook io pubblicizzavo delle mie fotografie poi molti venivano a fare corsi, workshop e viaggi fotografici. Quindi apparentemente regalavo contenuti ma guadagnavo con gli effetti secondari di questi contenuti. Come ogni “nicchia” oggi anche questa ha avuto una sua durata (quasi 7 anni) poi si è andata esaurendo.
Se siete dei fotografi potete guardare cosa fanno le agenzie oggi come Magnum, Vu, NOOR o SEVEN come si è diversificato il loro modo di finanziare i propri progetti.
La cosa interessante è che ci sono anche singoli fotografi / artisti / creatori che hanno intrapreso strade interessanti.
Al di fuori dei casi eclatanti e diretti ad un pubblico amplio e non del tutto alfabetizzato di creatori / influencer ci sono artisti autori che riescono oggi a vivere del loro lavoro attraverso modalità più disparate che vanno dai mitici NFT ai corsi ONE TO ONE, alla vendita di libri e Stampe.
Insomma c’è un mondo la fuori non semplice da intercettare, ma c’è e le possibilità esistono ma la strada per cogliere è piena di buche, deviazioni ed epici fallimenti.
English Version
The content creator's dilemmas
When I started being a professional photographer, there were photo agencies, there was film, magazines sold millions of copies and there was the possibility of working as a photo journalist. Today that whole world of sponsors (advertising) and readers seems to have melted like snow in the summer sun.
So what's the point of producing content?
For who?
An innate curiosity leads me to ask myself about contemporaneity to think and study, I wonder if today there is an audience interested in quality content and willing to pay.
Surely quality content is still appreciated today is the part of the payment that remains obscure. Many people want, pretend, demand quality but then if they have to put their hand to their wallet and pull out a euro a month, they withdraw. How then to produce content that costs? They cost effort and time. How can all this effort be monetized? Woe to ask your followers (if you sell abstruse systems to become a millionaire they fall for it like boiled fish) a contribution even worse to host paid sponsors especially if you produce culture. So what is left to the content producer with an acceptable cultural rate? Quit? To continue?
This is the content creator's dilemma.
Here are some steps to keep in mind if it puts you on the path of producing content, be it written, photographic, musical, video or physical works of the questions you need to ask yourself to avoid finding yourself in great economic difficulty and managing the frustrations that risk eating yourself. your creativity and your personal life.
1. What is your target market / target audience: understanding who your productions are intended for is the first step to build your own typical consumers (in advertising agencies until a few years ago there was the habit of calling them Avatars). Are they guys, are they creators like you, are they CEOs and the old woman who is engaged in social work? Can I expand this market? Create it?
2. What is the best distribution channel for your typical consumer: Instagram, Facebook, Blog, Newsletter, You tube, Tick Tock the physical book, a work? Do I sell through a gallery / physical store? Do I sell intangible products?
3. What is the current business structure of my competitors: are they able to monetize their product? Or do they have side entrances? How to participate in conferences, teachings, workshops, professional assignments that materialize thanks to the contents produced and apparently given away? Do they have such high traffic on their sites that they make money from referrals and advertising?
I'll give you an example of my work, not the current example but the one that worked until about 5 years ago. Through the Facebook page I advertised my photographs then many came to take courses, workshops and photographic trips. So apparently I was giving away content but making money from the side effects of this content. Like every "niche" today this too had its own duration (almost 7 years) then it was running out.
If you are a photographer you can watch what agencies do today like Magnum, Vu, NOOR or SEVEN as their way of financing their projects has diversified. The interesting thing is that there are also individual photographers / artists / creators who have taken interesting paths. Outside of the striking cases and aimed at a wide and not entirely literate audience of creators / influencers, there are artists who are able to live on their work today through the most disparate ways ranging from the legendary NFTs to ONE TO ONE courses, to sales. of books and prints.
In short, there is a world out there that is not easy to intercept, but there is and the possibilities exist but the road to grasp is full of holes, detours and epic failures.