Fotografia e allenamento
Qualche tempo fa parlavo con un vecchio assistente di Giovanni Gastel, ci interrogavamo sui nostri ricordi e alla fine convenivamo che sebbene noi non avessimo scattato nessuna delle splendide e patinate immagini di Giovanni ce le ricordavamo nei muscoli, la nostra memoria di quelle fotografie si era profondamente radicata nei nostri corpi a furia di ripetere una serie di azioni meccaniche.
Carica le lastre (8x10) prepara l’attrezzatura, cavalletto, stativi, flash, luci continue, sviluppatori polaroid, allestisci il set e scatta la prova luci…
La fotografia analogica aveva una relazione diretta con la ripetizione e con l’esercizio, era necessario per codificare ed ottenere determinati risultati. Lo stesso vale anche per il digitale, oggi il medium fotografia, richiede esercizio, pratica affinché certe modalità per diventino quasi automatiche e dopo che sono acquisite è necessario muovere la nostra comfort zone per trovare qualcosa di nuovo.
Non sono per niente ossessionato dalla continua ricerca e mi prendo la pausa estiva per fare il punto della situazione per scaricare le tensioni della professione e lasciare vagare la vista e la visione libera dalle richieste di una committenza che spesso mi costringe negli stessi cliché che mi sono creato e che mi rendono riconoscibile. Parte del lavoro del fotografo è portare ordine nel disordine della visione, organizzarla e semplificarla in modo da poter veicolare con maggior forza e semplicità dei concetti, dei messaggi, delle memorie o delle emozioni. Le vacanze mi servono per lasciare vagare i pensieri per ritrovare la pace e la calma di fronte al mondo e renderlo provano a liberarmi di tutti quei condizionamenti che una visione come la mi inevitabilmente porta con se.
Cerco nuove modalità che poi piano verranno interiorizzate e si trasformeranno in frecce al mio arco.
In questo la fotografia ha una parte fisica che è molto simile all’allenamento atletico, se da un lato la teoria è importante praticare lo è altrettanto. Servono tattiche da porre in atto quando si è sotto pressione su di un lavoro o un progetto personale. Queste tattiche se da un lato agiscono come un “salva vita” devono essere rinfrescate altrimenti si rischia di cristallizzarsi o peggio di fossilizzarsi perdendo la capacità di stupirsi davanti alle infinte possibilità di rappresentazione del mondo.
Allenamento e stretching, forza, resistenza e flessibilità valgono sia a livello fisco che mentale e la fotografia ha entrambe queste componenti…
Mi aspettano letture, mentre ancora la stagione dei Lake Como wedding impazza e lontano vedo un po’ di tranquillità. Buona fine estate.
English Version
Some time ago I was talking to an old assistant of Giovanni Gastel, we wondered about our memories and in the end, we agreed that although we had not taken any of Giovanni's splendid and glossy images, we remembered them in our muscles, our memory of those photographs was deeply rooted in our bodies by dint of repeating a series of mechanical actions. Load the plates (8x10) prepare the equipment, tripod, stands, flashes, continuous lights, Polaroid developers, set up the set and take the light test ...
Analog photography had a direct relationship with repetition and exercise, it was necessary to code and obtain certain results.
The same is true for digital too, today the medium of photography requires practice so that certain modalities become almost automatic and after they are acquired it is necessary to move our comfort zone to find something new.
I am not at all obsessed with continuous research and I take the summer break to take stock of the situation to release the tensions of the profession and let my sight and vision wander free from the requests of a client who often forces me into the same clichés that I have created and that make me recognizable. Part of the photographer's job is to bring order to the disorder of vision, organize it, and simplify it so as to be able to convey concepts, messages, memories, or emotions with greater strength and simplicity. Holidays are used to let my thoughts wander to find peace and calm in front of the world and make it try to get rid of all those conditionings that a vision like it inevitably brings with it. I am looking for new ways that will then slowly be internalized and will turn into arrows in my bow.
In this, photography has a physical part that is very similar to athletic training, while theory is important to practice, it is equally important. You need tactics to put in place when you are under pressure on a job or personal project. While these tactics act as a "life saver", they must be refreshed otherwise there is the risk of crystallizing or, worse, fossilizing, losing the ability to be amazed by the infinite possibilities of representation of the world. Training and stretching, strength, endurance, and flexibility are valid both physically and mentally and photography has both of these components ...
Readings await me, while the Lake Como wedding season is still raging and I see some tranquility in the distance.
Good end of summer.