The world is my home
In questo lungo periodo di stop ho avuto tempo di pensare, di riordinare le idee.
Non fosse che è venuto in concomitanza con eventi drammatici che cambieranno, e tanto, il nostro tranquillo mondo devo dire che mi serviva proprio. Un periodo di forzata, o quasi inattività per mettere mano al mio archivio e alla direzione in cui stavo andando.
Ho chiaramente rivisto le mie priorità fra quello che è necessario (poco) e quello che non lo è…
Mi sono trovato ad insegnare davanti allo schermo di un computer e ho capito che non mi piace per niente.
Ho ristrutturato i miei percorsi e i percorsi di insegnamento, lasciando perdere tutto quello che non ha valore aggiunto in termini di esperienza umana.
Ho deciso che terrò solo i corsi specialistici del biennio di Mohole, i percorsi one to one in cui si produce un lavoro e basta.
Spero di poter ritornare a raccontare storie. Come quella dolce e piccina che ho fatto sul Covid19 a Milano per Erodoto.
La mia casa è il mondo e forse viaggiare non ti fa invecchiare, ti costringe ad essere leggero…
Tempo di partire… di partire ancora….
Chissà Andrea se avrà voglia e tempo… Perdersi perdersi ora nel tempo presente senza aspettare un futuro che non arriverà mai…