Vittore Buzzi

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Balneazione non sicura

Nella contemporaneità, nella sovrapposizione, nell’accumulo visivo del litorale Adriatico…
In questo mio vagare per l’Italia… un viaggio in Italia alla ricerca delle origini dello sfacelo…

E’ molto difficile “immaginare” l’Italia fuori dagli stereotipi… Il grand Tour, la Dolce Vita, il Bel Paese, gli archivi Alinari… L’Italia come l’India soffriva (e soffre) di una “rappresentazione” estremamente retorica. Lo è ancora oggi, molte le coppie di stranieri che scelgono il nostro paese per celebrare il matrimonio…

Roma, Venezia, Firenze, Taormina, Amalfi, Capri, Il lago di Como, la mafia, la camorra, il palio di Siena… e via… una quantità di stereotipi e di luoghi “non comuni” che forniscono una rappresentazione viziata del nostro paese…

Nel 1984 appare a cura di Luigi Ghirri, Gianni Leone, Enzo Velati, con testi di Quintavalle e un diario di viaggio di Gianni Celati il celeberrimo volume “VIAGGIO IN ITALIA” in cui la banalità del quotidiano diventava METAFORA della situazione italiana.

Tutta la serie Adriatica è molto influenzata da quella esperienza…
Sono fotografie che cercano l’antiretorica, abbassano il volume ma richiedono un po’ di tempo per essere digerite… Non giocano per vincere facile sui condizionamenti sulle forzature, sui bianchi e neri carichi ed esagerati sul mostrare in evidenza qualcosa sul colore saturo e sulle luci cariche… Cercano la riflessione richiedono tempo, non il like affrettato e pacificatore… Per chi pensa che io non mi sia dedicato al paesaggio si sbaglia di grosso negli anni ho raggranellato alcuni importanti riconoscimenti nel campo della fotografia di ricerca…

Ma non voglia tediarvi con questo scopo di questo post è quello di provare ad avvicinarvi a qualcosa che non è immediato e richiede una certa riflessione…

Per provare a capire Ghirri, Guidi, Salbitani, Basilico, BarbieriStephen Shore, William Eggleston, Robert Adams

Ci vuole serenità, comprensione e accettazione… Voglia di riflettere… Ecco perché le grandi stampe poche e forti…
Ecco perché la ricerca, il progetto, l’amore…